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Padoan
Sancho Panza Renzi contro i mulini a vento In questo scorcio di
legislatura Renzi e Padoan devono stare attenti a non finire con il
rassomigliare ai leggendari personaggi del poema di Cervantes, Don Chisciotte
a Sancho Panza. Annunciare vasti programmi contro le tasse è cosa sacrosanta,
se non avessimo già visto altri cavalieri che impegnati in questo nobile
intento hanno fatto il botto, nemmeno puntassero dei mulini a vento. Ecco
allora i fedeli scudieri preoccupati di evitare che una palata gli arrivi in
faccia. Il tono di Padoan al meeting di Rimini ha poco della grande visione
del futuro e molto del cabotaggio politico del presente. Da una parte il
ministro dell’Economia si rende conto che la crescita fa cilecca, per non
dire stando a quanto accade in Asia, che ci si ripromette un’altra tempesta.
Dall’altra, considerata la mole del debito pubblico, se si vogliono tagliare
le tasse, bisogna anche ridurre la spesa. Infatti il
ministro ha ripetuto quella parolina, “spending review”, che non sentivamo
più dai tempi di Cottarelli. Era il super tecnico a fare le pulci ai conti
del governo che se era invece convinto di mettere tutto a posto con una
riforma del Senato e qualche auto blu collocata sul mercato dell’usato.
Sarebbe bello, ma poco probabile. Padoan ha ragione. Se non fosse che il
ministro dovrebbe anche dirci dove e cosa il governo intende tagliare.
Purtroppo, se non si ripristina il piano Cottarelli, ecco che non si sa che
fare. Le riforme si, sono fondamentali, ci mancherebbe, ma anche le migliori
del mondo non bastano. La riforma della Rai? C’è chi
sostiene che in prospettiva costerà ancora di più allo Stato. Quella delle
Province? Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere. E che dire di
Equitalia? Ci sono cittadini suicidati e pure i suoi conti hanno un buco di
quasi settecento milioni. Il mitico Job Acts? Giusto, se non fosse che solo
due giorni fa abbiamo scoperto che gli occupati sono dimezzati rispetto alle
cifre già annunciate. Complimenti. La situazione italiana è questa, non molto
migliore di quella del governo Letta, persino peggiore
di quella del governo Berlusconi. Non vogliamo mettere in questione il
formidabile impegno di Renzi per rinnovare il Paese, solo che, a vedere i
risultati, il brillante premier sembra ricalcare passo passo l’ombra del
prode hidalgo De Roma, 28 Agosto 2015 |
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